L’Evoluzione Delle Pin Up

Dall’inizio secolo nei loro anonimi costumi da bagno, le Pin Up si sono evolute nel

Dall’inizio secolo nei loro anonimi costumi da bagno, le Pin Up si sono evolute nel tempo insieme alla moda fino ai nostri giorni.

I Tempi D’Oro

All’apice del suo mito, la pin up si è cristallizzata in figure interpretate con brillantezza da grandi star del cinema; come ad esempio, Jayne Mansfield, che deve il suo successo al suo bellissimi corpo e alla capacità di persuasione del suo splendido sorriso.

Si pensava che non ci si potesse più aspettare nulla dalle pin up, quando improvvisamente comparve Anita Ekberg: il mito era diventato grande a dismisura e l’uomo è era troppo piccolo davanti ad esso.Andy Warhol ha cercato di dare l’ultimo tocco al mito della pin up del dopo guerra, e con lui, nel 1962, Marilyn Monroe diventa un’icona eterna e raggiunge uno splendore che nessuno né prima né dopo raggiungerà mai.

Le Pin Up e la Guerra del Vietnam

Con Marilyn Monroe si incarna il sogno americano della bellezza femminile, infatti lei ne rappresenta totalmente il simbolo.

Ma i tempi cambiano, la guerra del Vietnam getta nel tormento una nuova generazione di uomini.

Durante guerra del Vietnam (1 Novembre 1955 – 30 aprile 1975), i giovani soldati hanno perso il loro sogno di adolescenti.

Nell’inferno della guerra, si drogano e le pin up scelte dall’esercito non sono più le caricature delle ragazze da bar che si possono trovare nel Texas.
La guerra è dura e si affronta pesantemente, con un umore aspro da parte dei soldati che non ne capiscono gli scopi.

La storia sembra ripetersi come in un brutto remake, in questo mondo di follia che sogna ancora le pin up di un epoca che fu.

La Ribellione di Jane Fonda

Le immagini insanguinate che trasmette la televisione, inducono l’opinione pubblica americana e mondiale a manifestazioni pubbliche per fermare il massacro. Questa guerra frattura l’unità stessa della società americana.

Jane Fonda, la più rappresentativa delle star dell’epoca, cambia all’improvviso la sua attitudine, abbandona la sua immagine guerriera da cartoon di Barbarella per impegnarsi in un ruolo sociale importante.

Infatti sebbene con Barbarella (1968), pellicola che sfruttava al massimo la sua bellezza, Jane Fonda venne applaudita in tutto il mondo come sex symbol, l’intelligente attrice si accorse che l’etichetta sexy guadagnata limitava le sue potenzialità.

Ribellandosi al cliché, cominciò ad evadere da un’immagine che le stava stretta; questo anche in funzione del crescente attivismo politico che la vedeva sempre più coinvolta.

Così comincia la sua lotta per i diritti della donna in un’America che vuole rivedere le basi della società.

Jane Fonda utilizzerà la sua immagine per dire no alla politica guerrafondaia dell’America.

Con questo rompe definitivamente con la tradizione della pin up per la causa del suo paese.

Play Boy

All’inizio degli anni sessanta, Hugh Hefner, convinto della necessità di emancipazione e modernizzazione, sveste su Play Boy, le sue modelle, così la nudità presentata dal suo giornale diventa simbolo della nuova libertà sessuale.

Hefner ha creato un nuovo standard, nel club di Play Boy piccoli conigli, con le grandi orecchie, ovvero le conigliette: tutte bellissime e provocanti diventano la cura per i business men americani malati d’amore.

Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.

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