Ferite lacere e lacero contuse

Un must del make up effetti speciali Quando parliamo di ferite lacere e lacero contuse intendiamo una

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Un must del make up effetti speciali

Quando parliamo di ferite lacere e lacero contuse intendiamo una lesione cutanea causata da agenti esterni che hanno interrotto la normale continuità della superficie interessata. Le ferite lacere si chiamano così poiché oltre all’azione del taglio presentano stiramenti o strappi della zona.

Le ferite lacero contuse, si chiama così poiché combina la natura di quelle lacere e di quelle contuse, è un tipo di lesione traumatica molto frequente, si ha quando la compressione esercitata sulla cute è molto violenta. La loro caratteristica le rende particolarmente soggette all’infezione con tempi di guarigione lunghi ed esiti estetici molto problematici a causa delle profonde ed irregolari cicatrici.

Le ferite lacero-contuse presentano margini irregolari e con presenza di ecchimosi (lividi) e si dividono in:

  • Ferite lineari: rappresentano le classiche lacerazione per azione corpo contundente come testata ad uno spigolo
  • Ferita su cresta ossea: sono quelle ferite che avvengono dove la cute è più sottile tipo zona del mento con impatto sul suolo o arcata sopraccigliare, possono sembrare ferite da taglio con l’unica differenza che queste si producono lacerandosi dall’interno verso l’esterno.
  • Ferite da fratture esposte: quando la lacerazione del tessuto è provocato dalla frattura violenta di un osso con relativa fuoriuscita del moncone dalla pelle. Solitamente non presenta lividi
  • Ferita da morso: quando la cute viene lacerata da dentatura umana o animale

Per realizzarle potremmo utilizzare tantissime tecniche di make up tutto sta a capire quanto è il budget e per cosa lo stiamo facendo. Facciamo presente che le tecniche del passato cinematografiche oggi sono ritenute teatrali visto il migliorare della tecnologia di ripresa cinematografica e televisiva, tuttavia alcune restano ancora un valido metodo per la fotografia, ma c’è bisogno di molta attenzione e pratica per renderle realistiche.

Differenti tecniche per realizzare le ferite 

Ferita lattice e cotone o carta

  1. Si seleziona la zona della ferita e vi si applica picchiettando con una spugna in gommapiuma, del lattice, questo creerà una base per la ferita rendendola anche più semplice nella rimozione,
  2. Si modella il cotone idrofilo o la carta velina per dare la forma di un taglio o ferita lacero contusa, picchiettandovi del lattice.
  3. Ci si può aiutare con spatole mirette o con le mani, si asciuga con un phon, il lattice asciutto ha una dominante giallognola,
  4. Si applica la cipria e si inizia a truccare con i colori grassi. Come primo approccio può essere divertente.

Ferita con plastilina

  1. Si preleva la quantità desiderata di plastilina e la si scalda tra le dita formando una pallina,
  2. Stendiamo la plastilina e la modelliamo creando uno spessore di pelle che andremo successivamente a tagliare, per aiutarci nella modellatura possiamo lisciare la superficie con dell’alcol isopropilico (qualora si stesse usando la cera con dell’olio).
  3. Si può conferire una texture porosa alla plastilina picchiettandola con una spugna granulosa, va bene una in gommapiuma o quella che danno in albergo per lucidare le scarpe.
  4. È il momento di incidere lo spessore e di modellarne i lembi se si ritiene necessario. La plastilina ha la necessità di essere sigillata con prodotti appositi, c’è chi in passato usava anche il cerotto spray, ma di sicuro è più convenzionale o picchiettare del lattice o un velo di Sealor (sigillante Kryolan) che renderà duro e impermeabile la plastilina in circa 5 minuti. 

Ferita con bicomponente siliconico

  1. Si prelevano due parti uguali dei due componendi facendo attenzione a non utilizzare la stessa spatola o ad invertire i coperchi.
  2. Li si miscela velocemente plasmandoli nella forma desiderata prima che solidifichi.
  3. A questo punto per eliminare le imperfezioni si può lisciare ulteriormente la zona utilizzando dell’alcol isopropilico e assottigliare il più possibile le zone di confine del silicone.
  4. Creata la ferita assottigliato i contorni e i lembi possiamo incipriare. Attendiamo che il tutto solidifichi e passiamo alla colorazione.

Confrontarsi con ferite reali aiuta nella realizzazione del make up

Ferita con protesi in lattice:

  1. Si sceglie il positivo di una ferita e si procede nel rivestirla con 6/7 coat di lattice, per fare in modo che i bordi esterni siano più sottili in modo da camuffarne l’attaccatura, ad ogni passaggio picchiettato di lattice mi mantengo sempre più all’interno con il passaggio successivo.
  2. Ad ogni passaggio asciugo il lattice con il phon.
  3. Uso la cipria o il talco per eliminare l’effetto umido del lattice e per distaccare la ferita dal positivo, per questa operazione mi aiuto con un pennello in setole naturali facendo attenzione a non rovinare la parte sottile e delicata della sfumatura.
  4. Selezionata la zona su cui applicare la protesi la pulisco con dell’alcol in modo da eliminare lo strato idro lipidico della pelle e permettere una perfetta aderenza della protesi in lattice.
  5. Come adesivi posso utilizzare sia il mastice che il prosaide adhesive. Il primo va picchiettato nel momento in cui “fila” il suo potere adesivo è attivo, applicare la protesi. Il secondo è più versatile come adesivo, meno spesso e senza dominanti di colore, si picchietta con una spugna in gommapiuma, si asciuga con phon o si attende qualche minuto, appena trasparente si applica la protesi.
  6. Fissata la protesi la si può ricoprire con un paio di coat di lattice, in caso la volessimo truccare con i prodotti ad alcol va incapsulata in prosaide adhesive o il lattice si romperà. cipria
  7. Se i bordi sono sottili arriveranno a “livello 0” con la pelle e non si noterà alcun scalino, se così non fosse ho bisogno di “stuccare” la protesi livellando i bordi con il bondo (prosaide adhesive + silice fumata)
  8. Procedere con la colorazione.

Chiedere sempre al soggetto da truccare se ha allergia ai componenti che utilizzeremo

Ferita in bondo

  1. Comode e veloci da applicare, si preparano con del bondo preventivamente colorato con la tecnica del flocking. Il bondo va applicato in uno stampo in silicone per crearne un positivo, lo stampo va preventivamente spennellato con un distaccante. Lisciata la superficie e creata una sfumatura molto sottile fino alla zona flash ricoprire con una pellicola di acetato e mettere in frigo.
  2. Una volta asciutta toglierla dallo stampo utilizzando la pellicola come supporto della protesi e applicare un foglio di carta siliconata sulla parte superiore, servirà a proteggere la protesi fino ad utilizzo.
  3. Il metodo di applicazione è lo stesso della protesi in lattice, ma con qualche variante: toglieremo la pellicola in acetato, applicheremo la protesi sulla zona desiderata, zona già sgrassata e con colla applicata. Il foglio di carta siliconata va tolto delicatamente bagnandolo con un piumino o spugna, la carta si toglierà svelandola protesi che apparirà molto realistica e lucente.
  4. Si procede alla colorazione.

 

 

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Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.