L’estetica nel periodo neoclassico

L’estetica nel periodo neoclassico Quando si parla di estetica nel periodo neoclassico dobbiamo prendere in

L’estetica nel periodo neoclassico

Quando si parla di estetica nel periodo neoclassico dobbiamo prendere in considerazione un arco di tempo che va dalla seconda metà del 1700 fino al primo trentennio del 1800.

Verso la fine del diciottesimo secolo erano di moda labbra rosso vivo e guance magenta su un viso bianco come il gesso, sebbene la sfumatura di rosso dipendesse dalla qualità del rossetto che la dama era in grado di ottenere.

L’estetica del blush nel periodo neoclassico

I ritrattisti di solito rappresentavano la colorazione con una tinta vermiglio. Un ritratto di Gainsborough della signora Grace Dalrymple Elliott mostra il blush applicato piuttosto in basso e ampio, che si estende dallo zigomo all’osso mascellare in uno schema generalmente triangolare.

Il ritratto di Elizabeth Farren del pittore Sir Thomas Lawrence, realizzato pochi anni dopo, mostra sempre un blush basso sulla guancia ma applicato in modo tondeggiante.

Elizabeth Ferren Countess of Derby, 1790, quadro di sir Thomas Lawrence

Politica e make up

Il Parlamento inglese, prendendo atto della diffusione del trucco, espresse il suo allarme e la sua disapprovazione approvando una legge tanto inapplicabile quanto ingenua, affermando che

 

“Tutte le donne, di qualunque età, professione o grado, siano esse vergini, fanciulle o vedove, che dopo questo atto imporranno, sedurranno o tradiranno in matrimonio qualsiasi suddito di Sua Maestà mediante l’uso di profumi, colori, cosmetici, lavaggi, denti artificiali, capelli finti, lana spagnola, stecche di ferro, cerchi, scarpe col tacco alto o fianchi rinforzati, incorreranno nella pena della legge ora in vigore contro la stregoneria e simili delitti, e che il matrimonio, per convinzione , rimarrà nullo.”

Le signore, neanche a dirlo, continuarono a truccarsi.

In effetti, il numero di dicembre 1776 del Lady’s Magazine conteneva un divertente saggio “sulla moderna moda del trucco” che sembra valere la pena

Mettendo da parte le questioni legali, morali ed estetiche, un libro intitolato “The art of Beauty” metteva in guardia contro le popolari basi bianche che, ha detta dell’autore,

  1. Colpiscono gli occhi, che si gonfiano e si infiammano, rendendoli dolorosi e acquosi. Fa cambiare la consistenza della pelle, sulla quale si formano puntini.
  2. Provocano reumatismi
  3. Attaccano la salute dei denti, rendendoli doloranti, distruggono lo smalto e li fanno allentare-
  4. Infiammano la bocca e la gola, infettando la saliva, penetrano attraverso i pori della pelle, agendo per gradi sulla sostanza spugnosa dei polmoni, provocando malattie.

Oppure, in altri casi, il trucco per schiarire l’incarnato era composto da sostanze alluminose o calcaree, ostruendo i pori della pelle, impedendola traspirazione.

L’incarnato perfetto diventava nero!

Agli inconvenienti che abbiamo appena elencato, aggiungiamo questo, di annerire la pelle quando è esposta al contatto di esalazioni sulfuree o fosforiche.

Infatti le donne che si truccavano dovevano evitare di avvicinarsi troppo a sostanze in putrefazione, ai vapori di zolfo, e fegato di zolfo (una miscela di solfuro di potassio e polisolfuro di potassio), e all’esalazione dell’aglio schiacciato». Solo in questo modo potevano evitare che la base diventasse scura!

 

Source:

Antonio Ciaramella Make up 100 anni allo specchio Ed Efesto 2015

Richard Corson Fashion in Make up from ancient to modern times1971 Universe book

 

Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.

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