Beauty patches i nei di bellezza

Beauty patches i nei di bellezza   Nel 1711 lo Spectator il quotidiano fondato da Joseph Addison

Beauty patches i nei di bellezza

 

Nel 1711 lo Spectator il quotidiano fondato da Joseph Addison in Inghilterra notò, che le donne somigliavano ad angeli tuttavia i redattori aggiunsero…

 «sarebbero più belle del sole, se non fosse per le piccole macchie nere che spuntano sui loro volti, e talvolta si ergono in figure molto strane.

 

il significato dei nei di bellezza

Il giornalista ha osservato che quei piccoli inestetismi svanivano molto presto da una zona del viso per comparire in una zona dove prima non vi erano!

“Tanto che nel pomeriggio ho visto una macchia sulla fronte che al mattino era sul mento!”

Beauty patches i nei di bellezza

Come erano fatti?

Le piccole imperfezioni, ritagliate nella seta o nel velluto o anche nella carta e applicate con il mastice, continuarono a vagare sui volti delle donne per tutto il secolo.

 

Si dice che un’importante marchesa sia apparsa a una festa indossando sedici nei di bellezza, uno a forma di albero su cui erano appollaiati due piccioncini.

A volte i nei venivano ritagliati a forma di sagome di amici o familiari ma nella città tedesca di Zwickau nel 1705 i beauty patches erano proibiti dalla legge, nonostante in tutta Europa la moda dilagasse.

 

Il loro significato

Il significato politico dei Beauty Patches, i nei di bellezza, fu messo in evidenza nell’estate del 1711 da un giornalista.

Aveva osservato due donne eleganti a teatro sedute sui palchi opposti…

“disposte in una specie di schiera l’una contro l’altra”

Dopo un breve esame del loro aspetto, il giornalista ha scoperto che erano “rattoppate” in modo diverso; i volti di una di loro aveva i nei sul lato destro della fronte e l’altra donna a sinistra.

Il giornalista non poté non notare che si lanciavano sguardi ostili e che i loro nei di bellezza erano posizionati in quel modo come chiari segnali di partito per distinguere gli amici dai nemici.

Nei palchi di mezzo, tra questi due c’erano diverse dame che avevano nei posizionati su entrambi i lati del viso, e sembravano sedute lì senza alcuna intenzione se non quella di vedere l’opera.

Un corrispondente di The Gentleman’s Magazine nel 1732, riferendosi a quelle che gli sembravano strane usanze sul look scrisse:

«Le nostre dame un tempo non si muovevano all’aperto senza una maschera; ora i loro volti sono ricoperti con figure di alberi, animali o farfalle: hanno il viso ricoperto di nei come se fossero piene di mosche!”

I contenitori dei Beauty patches

I beauty patches, i nei di bellezza richiedevano patch box, chiamato boites à mouches dai francesi.

Molto simili a tabacchiere anche se più piatti, li troviamo di forma rettangolare,  ovale e  rotonda.

Quelle adatte allo scopo erano incernierate e avevano un piccolo specchio all’interno del coperchio in questo modo si potevano applicare i patch lontano dalla toeletta.

Queste scatole erano realizzate in molti modi le più lussuose erano dipinte a mano da pittori famosi. Sembra che quella che appartenesse a Madame Pompadour fosse a forma di cigno, altre contenevano il rossetto e i nei.

 

La moda dei nei di bellezza ciclicamente è tornata, la possiamo ritrovare negli anni 20, nel neo iconico di Marilyn Monroe negli anni 50, quello vero di Cindy Crawford negli anni 90.

Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.

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