Il trucco di Marilyn Monroe

Scopriamo insieme il trucco di Marilyn Monroe : Erno Laszlo, uno specialista di Hollywood nella

Scopriamo insieme il trucco di Marilyn Monroe : Erno Laszlo, uno specialista di Hollywood nella cura della pelle, noto al grande pubblico e i cui prodotti erano usati da Marilyn Monroe, Audrey Hepburn e Ava Gardner tra le altre, fu colui che la seguì per tutta la vita.

Anche Marilyn si legò a Laszlo, il cui sistema, tuttora esistente, era molto complesso e comprendeva più fasi:

Cura della pelle

Il trucco di Marilyn Monroe

Aveva molti problemi dermatologici, infatti si faceva seguire dal dermatologo ungherese Erno Laszlo, il quale le suggerì di lavarsi diverse volte al giornoil viso per evitare eruzioni cutanee.

  1. La pelle veniva tarata in base alla tipologia (grassa o secca);
  2. Successivamente si applicavano saponi a base di fanghi marini, acqua tiepida, olio attivo Phelitil, un astringente con una miscela di cipria bianca per la notte, un astringente di colore diverso per il giorno insieme a vari idratanti per il giorno e la notte,
  3. Infine una cipria leggera da mettere su tutto il viso.

Il detergente preferito di Marilyn era la Pond’s Cold Cream.

Come una vera diva Marilyn era riluttante a svelare i propri segreti. Uno di questi, che rivelò scrivendo a un fan, era quello di immergere il viso nel lavandino pieno di acqua calda la mattina e la sera.

Inoltre, in quanto seguace del metodo Laszlo, una volta lavata si asciugava una trentina di volte.

Quando non era truccata, le capitava di applicare sul viso della vaselina, crema idratante, lanolina, olio di oliva o crema ormonale come protezione.

Era nota per gli occhi seducenti e una volta ammise di abbassare le palpebre poco prima che le scattassero una foto per rendere lo sguardo più misterioso.

Il trucco di Marilyn Monroe

Il suo truccatore

Il suo make up artist personale, Allan “Whitey” Snyder, studiò nuovi effetti cosmetici rispetto a quelli in voga in quel momento. La seguì per tutta la sua vita, dal primo provino, fino al funerale, infatti qualche tempo prima Marilyn gli fece promettere che se sarebbe morta prima di lui, Allan avrebbe dovuto prepararla anche in quel giorno.

Nel 1950 Marylin si fece assottigliare il naso da un chirurgo plastico. Ma fu l’unico intervento, perché per il resto si dichiarò sempre contraria alla chirurgia.
Allan “Whitey” Snyder personal make-up artist di Marilyn dal suo primo provino nel 1946 fino alla sua morte prematura nel 1962, è diventato uno dei suoi confidenti più stretti.

Il rituale del trucco

Attraverso studi approfonditi del viso e numerose e meticolose prove, elaborò il make-up perfetto di Marilyn. Sempre alla continua ricerca della bellezza veniva  chiamata “ La Ritardaria” in quanto passava dalle 3 alle 4 ore al giorno davanti allo specchio per make up e acconciatura, arrivando sempre in ritardo sui set ed a ogni appuntamento.

Attraverso una vasta comprensione di contouring e highlighting il suo truccatore è stato in grado di trasformare la diva da una donna molto bella ma semplice in una delle bellezze-icona che Hollywood abbia mai avuto.

STEP 1: FOUNDATION

Il fattore più importante quando si applicava il trucco , soprattutto tra il 1940 e il 1950, era la pelle che doveva essere sempre omogenea, luminosa, molto chiara, insomma impeccabile !
Marilyn appariva sempre raggiante poiché utilizzava come base del suo trucco sempre della Vasellina, per far si che risultasse più fresco e duraturo.

STEP 2 : COUNTURING

Marilyn era molto cosciente della sua fronte ampia e non le piaceva affatto la forma del suo naso. Così il contouring giocò una parte importante della sua routine trucco . Veniva utilizzato per esagerare eventuali ombre esistenti in modo snellire alcune parti del viso . Il gioco di luci e ombre donava un look tridimensionale, fondamentale per le riprese cinematografiche.

STEP 3 : EYEBROWS

Le sopracciglia di Miss Monroe erano quasi come una V rovesciata la forma dell’arco spigolosa con un punto d’altezza abbastanza centrale, più spesse vicino al naso e più sottili all’esterno. Questo è stato un elemento di focus che ha usato per distogliere l’attenzione dalla sua fronte ampia .

STEP 4 : EYESHADOW

Lei applicava un ombretto in crema chiaro sulla palpebra mobile che veniva sfumato fino sotto l’arcata sopraccigliare. l’ombreggiatura della piega palpebrale era naturale, tuttavia a volte veniva intensificata con quella che evidenziava il contouring del naso e della piega stessa fatta durante i chiaroscurali della base.

STEP 5 : EYELINER

Per incorniciare l’occhio Whitey schiariva la rima interna dell’occhio e disegnava con la stessa matita un triangolo nell’angolo esterno dell’occhio e lo sfumava. Sulla rima cigliare superiore applicava dell’ ombretto marrone sfumato verso l’alto ma saturo vicino le ciglia. La bordatura dell’occhio è arrotondata al centro, discendente sull’angolo della palpebra e una leggera coda in chiusura.
Mascara nero  abbondante e in aggiunta una (a volte due) frangia di lunghe ciglia finte verso l’angolo esterno. Fu una delle prime donne a tagliarle meticolosamente a metà per applicarle solo agli angoli esterni.
Per ultimo passaggio, ma non meno importante, con una matita rossa per labbra, faceva un’operazione molto in voga da decenni tra gli attori: aggiungeva un piccolo punto rosso nell’angolo interno. Questo passaggio era molto importante perché donava luminosità all’occhio.

STEP 6: LIP

Per rendere le sue labbra perfette il truccatore utilizzava da 3 a 5 differenti tonalità di rosso con sotto toni blu, questo perché il Technicolor nel cinema aveva una tendenza a far sembrare tutto più arancione. Prima di applicare i differenti rossetti il suo make up artist ridisegnava con una matita bianca il suo arco di cupido e sfumava verso l’esterno.

In questo modo dava l’illusione che le sue labbra fossero più prominenti e piene. L’applicazione di un rosso mattone scuro doveva essere applicato sulle labbra, appena fuori la linea naturale e arrotondare gli eventuali angoli acuti. questa tonalità soprattutto per il bianco e nero dove vigevano le regole del trucco pancromatico. (molto di più in Make up il codice teatrale

Una tonalità più chiara di rosso è stato utilizzato al centro delle labbra e poi le tonalità più scure verso i bordi per donargli un aspetto più voluttuoso . Per finire il suo make up artist per sottolineare il suo famoso look dalle “labbra bagnate”: combinava il rossetto, cera d’api e vaselina.
Si noti come le labbra sono belle e arrotondate (questo era molto comune per l’epoca ) e anche come angoli del labbro superiore sono più larghi del labbro inferiore.

Make up 100 anni allo specchi Antonio Ciaramella 2015 Ed. Efesto

 

Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.

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