Camouflage: La Storia

Storia del Make-up: Il Camouflage  Il Camouflage è un cosmetico molto coprente, idrorepellente, ipoallergenico e a

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Storia del Make-up: Il Camouflage 

Il Camouflage è un cosmetico molto coprente, idrorepellente, ipoallergenico e a lunga durata, che copre inestetismi seri dell’epidermide.

La sua elevatissima pigmentazione consente la stesura di poco prodotto con un’elevatissima resa

Viene utilizzato per correggere e coprire discromie e inestetismi cutanei di diverse tipologie come angiomi, cuperose, acne, cicatrici, ustioni, vitiligine o tatuaggi.

Le Origini

La tecnica del trucco camouflage ha origini antichissime e d’importanza storica rilevante.

Creato dalla fusione della parola camuffare con il termine francese maquillage, il camouflage è un fondotinta liposolubile iper-pigmentato, per viso e corpo, con diversi obiettivi:

  • copertura elevata;
  • lunga tenuta;
  • resistenza all’acqua;
  • effetto naturale.

Dobbiamo la sua diffusione e il suo perfezionamento al leader indiscusso del panorama storico del make up: Max Factor.

Dopo la formulazione della Teoria dei colori nel 1918, Max Factor collaborò con i chirurghi plastici americani per creare un prodotto cosmetico adatto a camuffare le cicatrici degli artisti e dei veterani di guerra.

Il Lavoro di Lydia O’Leary

Sviluppato per nascondere l’angioma presente sul lato sinistro del suo volto, grazie alle sue conoscenze chimiche, la O’Leary creò il Covermark, primo fondotinta a ricevere un brevetto US Patent Trademark Office.

Con una formulazione originale liquida-densa, nel 1928 questa rinomata crema mimetica fu venduta per circa il 15% ad un pubblico maschile.

Fu nel 1938, anno della morte di Max Factor, che l’azienda fu incaricata, dal Ministero della Difesa, di formulare un prodotto adatto al camuffamento durante la seconda guerra mondiale; sempre Max Factor creò una palette con tre colori per mimetizzarsi nero e due tonalità di verde.
Fu proprio il Salone Max Factor, in Bond Street a Londra, a offrire servizi per le vittime di guerra.

Da non dimenticare il grande contributo offerto da Eve Gardiner che insegnò l’applicazione del make up a non vedenti e ipo-vedenti.

Nel 1952 furono le volte del chimico Thomas Blake che sperimentò la “Creme Veil” e della “crema cicatrice” di Elisabeth Arden.

Il Covermark, la Creame Veil, la Keromas Innoxa, il Dermacolor Kryolan il Dermablend Vichy, vengono riconosciuti dal servizio sanitario britannico come i cinque marchi di mimetizzazione migliori sul mercato.

Possiamo ricordare in fine Joyce Allsworth che dopo aver prestato servizio nella WAAF durante la seconda guerra mondiale divenne make-up artist presso la London School of Fashion per poi approfondire l’aspetto del trucco camouflage, spinta dalla vista di un’ustione sul volto di aviatore.

Nel 1985 forma la BASC che definisce il camouflage come “l’arte di nascondere una macchia con l’applicazione di creme mimetiche specializzate che vengono abbinate alla tonalità della pelle circostante”.

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Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.