Storia Del Makeup: Ciglia Finte e Piegaciglia
La Storia dello Sguardo Dopo la Grande Guerra, negli anni 20, la gioia e la voglia
La Storia dello Sguardo
Dopo la Grande Guerra, negli anni 20, la gioia e la voglia di indipendenza erano ben visibili nel mondo femminile.![]()
Nonostante la crisi economica, la donna non rinunciava mai alla sua bellezza.![]()
Oltre alla pelle chiara e alla bocca rossa, la donna dava molta importanza agli occhi, grazie all’uso delle ciglia finte che hanno caratterizzato la storia del trucco ciglia e sopracciglia.![]()
Il trucco ciglia e sopracciglia è sempre stato al centro delle tendenze e ha caratterizzato in modo importante il trucco occhi nel trucco d’epoca.![]()
Le Ciglia Finte
Il boom delle ciglia finte si ebbe dopo l’uscita del film Intollerance.![]()
Griffith, il registra, fece indossare alla Owen delle ciglia, ideate da un mastro parruccaio, con lo scopo di rappresentare una donna capace di conquistare il suo datore di lavoro tramite lo sguardo; in realtà, già dal 1870 in Europa venivano costruite le prime ciglia finte fatte di capelli umani cucite su un supporto che veniva successivamente incollato sulla rima ciliare superiore.![]()
Successivamente il mascara e le ciglia finte poterono essere acquistate tramite il servizio postale, che ne agevolò la diffusione.![]()
Lo sguardo diventò così importante che Vogue nel 1921 consigliava di ombreggiare la fronte con la cipria di una tonalità più scura dell’incarnato in modo tale da risaltare gli occhi.![]()
Il Piegaciglia
L’unico problema che si presentava, era quello di unire l’incurvatura delle ciglia finte con quelle naturali.![]()
Nacque così il Rodal, ovvero uno del primi piegaciglia; grazie a Mr William Joseph Beldue, il quale prometteva di ricreare lo stesso sguardo delle attrici hollywoodiane.
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Durante la Seconda Guerra Mondiale, però, il mercato delle ciglia finte declinò per poi riprendersi negli anni 50, come testimonia la pubblicità del 1954 del Piegaciglia Diva. ![]()
Questo e molto altro su Make up 100 anni allo specchio di Antonio Ciaramella Ed. Efesto.