Acconciature nell’antico Egitto

Acconciature nell’antico Egitto Le acconciature nell’antico Egitto coprono un periodo storico molto vasto circa 4000 anni

Acconciature nell’antico Egitto

Le acconciature nell’antico Egitto coprono un periodo storico molto vasto circa 4000 anni di storia.

Durante il periodo Predinastico la cura della capigliatura non era pressoché sviluppata: perlopiù si limitava alla rasatura dei capelli infatti vigeva la legge, di radersi il corpo, con l’eccezione per gli uomini in lutto che potevano farsi crescere la barba e l’utilizzo di panni di lino per avvolgere la testa.

La rasatura

Sono rare le raffigurazioni di uomini con baffi o barba e quelle presenti appartengono al periodo dell’Antico Regno (2700 a.C. e 2192 a. C.).

Erodoto di Alicarnasso ci scrive nelle sue Storie (455 a. C.) che gli Egizi facevano crescere i capelli solo in segno di lutto, ciò nonostante è molto difficile che venissero rappresentati calvi, e questo ci fa comprendere di come tutti quindi utilizzavano le parrucche.

Intorno al 1750 a.C. ci fu la moda di portare il pizzetto corto sul mento e dei baffi sottili, moda che andò a morire poco dopo.

Uno dei simboli più regali a quei tempi per i Faraoni era portare un pizzetto finto legato dietro le orecchie, come quella indossata dal dio Osiride. Era una “barba rituale” in legno o metallo dipinto. Era destinata alle occasioni ufficiali e venne utilizzata dal 3.000 a.C. fino al 1.580 a.C. circa.

Le parrucche

Se vogliamo parlare di acconciature nell’antico Egitto, dobbiamo parlare di parrucche. La popolazione aveva il capo scoperto oppure rivestito con parrucche fatte di pelo animale, come la lana di pecora, talvolta le ciocche erano riempite di fibre vegetali e acconciate con foglie di vario tipo a seconda della moda, del genere sessuale, dell’età e del ruolo sociale di chi le indossava.

La fabbricazione delle parrucche

La fabbricazione delle parrucche era fondamentale per le acconciature dell’antico Egitto che era composta da diverse fasi:

Si realizzava una base di capelli intrecciandoli su una retina posta su una base a forma di testa, solitamente in legno

La seconda fase consisteva nel preparare mediamente trecento treccine ogni una delle quali era formata da circa quattrocento capelli

successivamente le treccine venivano immerse in una miscela calda di cera d’api e resina

Venivano successivamente annodate alla rete. Una parte di trecce veniva tagliata e applicata alla base in modo da celare l’attaccatura alla rete visibile con i nodi.

In una bottega di un parruccaio dell’epoca tra la XII e XIII dinastia sono stati rinvenuti alcuni prodotti cosmetici per le parrucche: una polvere scura e un sapone duro di soda. La polvere era biossido di manganese con l’aggiunta di grani di quarzo e il suo scopo era quello di dare corposità e brillantezza ai capelli, se aggiunta con sostanze grasse serviva da tintura. Il sapone era usato come shampoo.

Il peso delle parrucche era notevole, considerando le resine, la cera e gli ornamenti. Per questo venivano utilizzate per momenti o cerimonie particolari, e non venivano indossate con il caldo eccessivo, per evitare lo scioglimento delle sostanze appena citate.

Le mode e acconciature nell’antico Egitto

Dee e regine portavano una lunga parrucca di fitte treccioline, divisa in tre e per questo chiamata tripartita, una sulla schiena e due ai lati della testa, le cui lunghezze variavano a seconda del periodo storico.

In certi casi la parrucca copriva l’orecchio, in altri no, come nel modello di parrucca diffuso durante il Medio Regno, detta parrucca hathorica (da Hator), sempre tripartita e con bande laterali a ricciolo mentre sul retro pettinata in modo molto elaborato.

Dalla XVIII dinastia si diffuse la parrucca a mantello detta anche avvolgente con capelli lunghi ondulati o intrecciati, terminanti in boccoli, che scendevano indivisi a coprire spalle e parte della schiena. Aghi di bronzo infilati nei boccoli terminali servivano per mantenerli in piega.

Moda maschile

Le acconciature nell’antico Egitto prevedono anche la moda maschile. Gli uomini prediligevano una parrucca, con una frangia che girava intorno al capo lasciando le orecchie scoperte, la lunghezza sul davanti scalata; e la parte che scendeva sulle spalle distinta da un tipo di intreccio differente.

Nel periodo dell’Antico Egitto era in voga la parrucca calotta o a caschetto usata da diverse classi sociali sia da uomini che donne.

Acconciatura dei bambini

Le acconciature nell’antico Egitto non si può non menzionare “il ricciolo della fanciullezza” un ciuffo di capelli lasciato crescere lateralmente sulla destra del capo, raccolto in una treccia o coda, tagliato al raggiungimento della maggiore età (13 anni).

Ornamenti e tinture

Nel Nuovo Regno le parrucche divennero sempre più complesse, lunghe e folte, arricchite con fili d’oro o colorate con henné, questo conferiva un colore rosso che simbolicamente richiamava il fuoco, l’energia, il calore e la seduzione.

La mescolavano con sangue di bue e girini schiacciati, per ottenere diverse tonalità. Per le tinture nere, usavano l’indaco, estratto dalla pianta Indigofera tinctoria. I colori sgargianti erano sinonimo di immortalità.

Spesso le pettinature venivano impreziosite da spilloni in osso, avorio o metallo, pettini e diademi, veli colorati e dorati, coroncine e ghirlande realizzate con pietre e metalli.

Regine e principesse potevano portare sulla parrucca l’ureo, la testa del serpente sacro, il Naje haje, un piccolo cobra velenoso, simbolo di sovranità. Altre acconciature regali femminili prevedevano un copricapo in oro dalla forma di avvoltoio reale.

Pulizia, lozioni

Esistevano unguenti e cure contro la calvizie, rimedi per i capelli grigi, e lozioni profumate. Lavavano i capelli e le loro parrucche regolarmente.

Grazie ad uno studio condotto dal dott. Viktor Pozhidayev sulle acconciature trovate intatte su alcune mummie è stato possibile trovare la formula del balsamo che utilizzavano gli antichi Egizi. Lo studio, è stato pubblicato sul Journal of Analytical Chemistry ed è stato condotto sulle mummie conservate al Museo Statale delle Belle Arti di Pushkin di Mosca.

Il balsamo miracoloso

L’unguento conteneva grasso di manzo, olio di ricino, cera d’api e gomma di pino, talvolta con l’aggiunta di olio aromatico di pistacchio. Gli antichi Egizi, applicando la sostanza sui loro capelli, che garantiva salute “messa in piega”, tanto da resistere al tempo e conservarsi per oltre tre millenni.

C’erano anche ricette per favorire la ricrescita dei capelli. Il papiro medico o Papiro Ebers indica varie prescrizioni per favorire la ricrescita.

Libro che consigliamo per approfondire l’argomento, esaustivo, di facile lettura.

Fonti Eterno femminino bellezza e seduzione nella terra dei Faraoni- Ilaria Monfardini ed. Ananke 2010

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