Il Make up e i suoi veleni

Cosmetici tossici Le regole cambiano alla fine degli anni 30 Il make up e i suoi veleni:

Cosmetici tossici

Le regole cambiano alla fine degli anni 30

Il make up e i suoi veleni: Cosmetici tossici spesso parliamo di make up pericolosi per la salute, molti sono gli articoli che menzionano la lista nera dei cosmetici o addirittura i cosmetici cancerogeni. Oggi diamo per scontato la conquista della della tutela del consumatore.

La storia dei cosmetici e del make up ha anche capitoli bui come quello legato al make up e ai suoi veleni!

Nel luglio 1933, secondo The Survey, le aziende farmaceutiche e cosmetiche americane acquistarono ottocentomila dollari di spazio radiofonico per pubblicizzare i loro prodotti.

Liberi di pubblicizzare i cosmetici con affermazioni di fantasia

Senza le leggi di tutele, erano liberi di fare affermazioni fantasiose per prodotti che potevano essere pericolosi. Nel corso dell’anno, ci furono diverse segnalazioni di casi di disturbi agli occhi proprio per l’uso di alcuni cosmetici dannosi.

 La città di New York vieterà la vendita e l’utilizzo di prodotti cosmetici ritenuti nocivi per la salute.

Nonostante  ciò, i redattori di Hygeia  affermavano che nei prodotti di case importanti non si trovavano ingredienti tossici e che la presenza di piombo nella cipria non era più da temere, ad eccezione dei soggetti allergici.

I colori usati nei prodotti erano relativamente innocui.

Il governo americano include i cosmetici nella nuova legislazione sugli alimenti e sui farmaci stimolato dell’American Medical Association, della Consumers Research

Interessante saranno le osservazioni di Charles Lerner, il quale scrivendo sui cosmetici nel 1934, si chiedeva se rendessero davvero più bella una donna brutta. (Tratto dal Corson 1972 pag 509)

“Se ha un naso grosso o a mento prominente, la polvere non li migliorerà. Se le sue labbra sono ispessite o sgradevoli, il rossetto non fa che aumentare l’antiestetica. La manomissione delle palpebre e delle ciglia causa, troppo spesso, un aspetto strano o bizzarro se visti da una breve distanza. Ho sempre sostenuto che la bruttezza naturale è molto più bella della bellezza artificiale. Un viso carico di cosmetici produce un aspetto mascherato o falso, la quantità esagerata di cosmetici che alcune donne si spalmano sul viso a volte diventa quasi ripugnante per l’osservatore medio”.

 Il Natale 1934 a Londra portò una varietà di regali: il mascara da borsa in un astuccio argento e nero il cui claim era:

“Non brucia, non cola né attorciglia le ciglia”

Era chiaro che alcuni prodotti procuravano bruciore!

La regolamentazione dei cosmetici inizia la sua lenta e lunga storia in questo periodo molto lontano da quel Rapporto Murrel in cui si faceva luce sull’identità della polvere di riso.

L’FDA (Food and Drug Administration se volete approfondire qui) vede negli anni 30 diversi interventi di miglioramento delle leggi in materia e questo dopo diversi casi in cui anche la cosmesi fu colpita come il noto caso di LASH-LURE, un mascara per le ciglia che aveva reso completamente cieche alcune donne.

Degno di nota è anche il caso del tonico RADITHOR, un prodotto contenente radium che venne bandito poiché portava i consumatori ad una lenta e dolorosa morte.

Le leggi dopo il 1938 furono nuovamente ampliate grazie anche ad i progressi della ricerca tecnologica e scientifica in abito militare che coinvolse successivamente anche il mondo della cosmesi.

 

Source:

Antonio Ciaramella Make up 100 anni allo specchio Ed Efesto 2015

Richard Corson Fashions in Make up from ancient to modern times 1972 Universe book

 

Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.

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