La Nascita Dei Rossetti In Stick

Da sempre l'invenzione dei contenitori di rossetti in metallo è stato attribuita a Maurice Levy,

Da sempre l’invenzione dei contenitori di rossetti in metallo è stato attribuita a Maurice Levy, che li avrebbe introdotti negli Stati Uniti.

“L’americano Maurice Levy inventa i primi contenitori di metallo per cosmetici. La più famosa e duratura confezione per il rossetto, prodotto da The Scovill Manufacturing Co

Purtroppo però parte di queste affermazioni non hanno un vero fondamento e collegamento con Levy e i rossetti.

” La compagnia francese Guerlain mise il prodotto per le labbra in uno stick e tre anni dopo, nel 1915, Maurice Levy inventò l’innovativo contenitore in metallo, simile a un proiettile”

L’Evoluzione

Durante il diciannovesimo secolo, le donne applicavano la cipria, venduta in grandi scatole, in cartone, metallo o legno, nelle loro case o nei camerini, con un grande piumino, in cigno o in lana di agnello, oppure con un panno in camoscio o feltro.

A quel tempo, l’uso del make-up, soprattutto in pubblico, era visto dalla società come un affronto ai valori morali; però nonostante questo, l’uso dei cosmetici crebbe in modo inarrestabile.

L’ideale femminile infatti era la donna fresca come un fiore, che usava tutta una serie di trucchi per apparire timida e pura, come arrossare le orecchie con un po’ di rouge o disegnare delle vene per dare la sensazione di una pelle trasparente, come viene piegato dettagliatamente in Make-up 100 Anni Allo Specchio Ed. Efeso.

Nel primo decennio del Novecento, vi era molta richiesta di cipria, profumi, creme e naturalmente del rouge in forma solida, liquida e semi solida.

Pertanto è comprensibile che le donne richiedessero un contenitore più resistente e portatile, rispetto ciò che era sul mercato in quel momento.

Già molto prima del 1915, iniziarono a nascere prodotti e applicatori più piccoli, adatti al trasporto.

Le prime tracce di contenitori in metallo per i rossetti negli Stati Uniti provengono da pubblicità sui giornali, addirittura nel primo decennio del ventesimo secolo.

Sono molto diffuse inoltre immagini in cui le donne applicano balsami o rossetti sulle labbra già nel 1910, quindi fu probabilmente la profumeria francese Guerlain a creare il primo rossetto in stick nel 1912.

Cosmetici Preziosi

Metallo o altri materiali durevoli, come la celluloide, non sono mai stati utilizzati come materiale di imballaggio primario, perchè questo era sempre in carta o cartone.

Per le donne alla ricerca di contenitori resistenti e portatili, l’unica opzione era l’industria della gioielleria.

Nel 1908 i gioiellieri americani produssero diversi tipi di contenitori metallici per cosmetici.

Gioiellieri come Reed e Barton e molti altri risposero alla crescente domanda, progettando e fabbricando piccoli contenitori di metallo, che potevano essere appesi a una chatelaine.

I rossetti venivano realizzati in argento e incisi a mano, per essere venduti per $ 2,47, mentre il portacipria costava $ 2,18; questi non erano assolutamente economici, ma erano in argento e destinati esclusivamente ai cosmetici.

“Chatelaines in argento, composti da cinque pezzi: bonbonniere, compresse con matita, rossetto, portamonete e specchio”.

1910 – Saks & Company

Il Charlotte News nel 1911 descrisse queste novità:

“Un altro ornamento di chatelaine molto apprezzato al giorno d’oggi è la custodia per labbra: per gli ingenui, questo stick d’oro o d’argento potrebbe sembrare una matita innocente, ma un’estremità della confezione si apre e all’interno appare un rossetto, che più di una donna usa ormai”.

Quando i chatelaines passarono di moda, furono rimpiazzati dalle grandi necessaires, in cui era presente anche il rossetto.

È molto chiaro pertanto che le custodie in metallo per i rossetti fossero già presenti sul mercato americano nel 1910 e che fossero fabbricate da gioiellieri e altri produttori piuttosto che dai creatori del cosmetico, che preferivano ancora impacchettare polveri e rossetti in carta o cartone.

È quindi impossibile immaginare che Maurice Levy, che non era né un gioielliere né un designer, avesse qualcosa a che fare con l’invenzione degli astucci per il rossetto o di altri cosmetici in metallo.

Gli Omaggi

In Francia, le scatole in alluminio furono utilizzate da Dorin già nel 1910 e una sofisticata scatola double-face in ottone con cipria e rouge fu commercializzata da Houbigant nel 1913, per citarne alcuni.

Negli Stati Uniti i contenitori metallici sono stati inizialmente utilizzati come omaggi promozionali associati all’acquisto di particolari prodotti cosmetici.

Questa pratica è iniziata verso il 1911 con varie aziende che utilizzavano lo stagno litografato, per confezionare le ciprie; tra questi il famoso portamonete Lucky Elephant di Marinello e la scatola di cipria e la scatola di talco argentata di J B Williams.

Ma nessuno di questi si qualifica come il materiale di imballaggio, infatti questi primi esempi erano ancora nella categoria delle novità promozionali.

Maurice Diogene Levy

Maurice Levy contribuì certamente alla storia dei cosmetici americani, ma non è presente nessun riferimento all’invenzione dei rossetti.

Infatti, il suo marchio era noto per la fabbricazione di piumini per la cipria e l’importazione di prodotti cosmetici e accessori di fabbricazione francese.

L’infanzia

Dopo la guerra franco-prussiana del 1871 la sua famiglia lasciò Strasburgo per trasferirsi a Reims dove, Maurice Levy nacque il 23 aprile 1880.

Suo padre, Felix Levy, gestiva un’attività di produzione di articoli da toilette, ma non era né un profumiere né un industriale di prodotti come cipria o creme; probabilmente era solo coinvolto in quello che gli americani definivano il business di The Druggist Sundry.

Questo comportava la fornitura e la produzione di articoli come spazzole, cerotti di bellezza e piumini per la cipria, per esempio.

Nel 1900, tre anni dopo che la famiglia Levy emigrò negli Stati Uniti, divennero molto famosi come fabbricanti di piumini.

La Compagnia

Felix Levy chiamò la sua compagnia The Maurice Levy Company, quando il figlio maggiore lasciò la compagnia per diventare il capo americano della profumeria francese Coty nel 1906; così il giovane Maurice Levy ebbe il via libera e si impegnò a lasciare un segno con la compagnia fondata da suo padre.

Nel 1910 Maurice, all’età di trent’anni e ancora single, viveva con i suoi genitori a Manhattan e si definiva importatore di Powder Puffs e Make Ups.

Nella pubblicità affermava:

“abbiamo vari di piumini e scatole in argento e oro, un assortimento completo di matite per sopracciglia, pomata per labbra, ciprie e smalto per unghie, ecc. “

Non si trova alcun accenno ai rossetti però, Maurice si descrisse solo come un importatore.

Nonostante non producesse nulla, l’attività di importazione doveva essere molto redditizia, però.

Quando l’Europa entrò in guerra, l’attività di importazione di articoli da toilette si fermò quasi: per questo Levy iniziò a fabbricare i prodotti importati in precedenza.

Il primo fu la creazione del suo marchio di piumini che chiamò Hygienol; nel 1916 acquistò una fabbrica a New Rochelle e la dotò di macchine per una maggiore produzione di piumini in lana di agnello.

In effetti, Maurice Levy spedì circa 3,5 milioni di piumini solo nel 1917.

Inoltre Maurice Levy fondò, verso la fine del 1915, una società, The French Cosmetic Manufacturing Company, che nel 1921 unì alla fabbrica di Hygienol.

Originariamente costituita come attività di importazione, si è rapidamente adattata per diventare una piccola azienda manifatturiera.

Nonostante la relazione molto stretta tra Maurice Levy e The French Cosmetic Manufacturing Company, Maurice Levy fu sempre associato alla produzione di piumini.

Maurice Levy non inventò i primi contenitori di cosmetici in metallo nel 1915, ma nel 1929 fece un brevetto per un contenitore di rossetto a forma di proiettile.

Il Brevetto

Questo packaging così rivoluzionario non fu brevettato prima del 1917, quando Kendall dichiarò come suo obiettivo:

“… la fornitura di un porta rossetto pulito, ornamentale e utile che può essere fabbricato a buon mercato e assemblato facilmente.”

Il design di base di questo contenitore era un tubo che conteneva il rouge, coperto da un cappuccio e che includeva un congegno, che permetteva di spostare il rossetto su e giù nel tubo.

Si ispirò ai disegni precedenti usati dai gioiellieri, che mostravano una vite filettata attaccata al sostegno; questo però sarebbe stato molto costoso da produrre.

A History of Cosmetics in America

Indiscutibile però che nel 1947, The Toilet Goods Association, Inc, un gruppo industriale americano, incaricò Gilbert Vail di scrivere un rapporto che riassumesse lo sviluppo e l’uso dei cosmetici negli Stati Uniti.

Ciò portò alla pubblicazione di A History of Cosmetics in America, in cui Vail scrisse:

“La Scovill Manufacturing Company realizzò il primo contenitore in ottone per il rossetto su richiesta del signor Maurice Levy nell’ottobre del 1915; questi erano semplici tubi di forma ovale, lunghi circa due pollici, con una finitura nichelata liscia e una una leva scorrevole sul lato per espellere il prodotto”.

Però Gilbert Vail cautamente specificò che la Scovill avrebbe dovuto fabbricare solo il primo di questi contenitori in ottone.

L’Errore

Esistono solo due archivi dei registri della Scovill Manufacturing Company.

Il primo, conservato alla Harvard’s Baker Library, in cui non è presente nulla su Maurice Levy o sul primo contenitore di rossetto di metallo.

Il secondo è al The Mattatuck Museum di Waterbury, qui i capisce che i dirigenti di Scovill diedero a Gilbert Vail le informazioni sbagliate.

Questo perchè Vail aveva una scadenza imminente e la Scovill, impegnata con la produzione, non aveva alcuna documentazione dettagliata sulle sue precedenti attività.

Così, quando il 12 novembre 1946 Vail scrisse per la prima volta a Scovill, la risposta fu tempestiva ma molto vaga.

Vail ammise che c’era una divergenza di opinioni riguardo chi avesse introdotto il rossetto in stick, ma che la maggioranza concordasse sul fatto che fosse la Scovill.

Vail chiese anche alla società di fornire nomi di altre società pioniere nell’utilizzo di contenitori metallici per i loro cosmetici negli Stati Uniti.

Ciò che seguì, in assenza di documenti aziendali, fu quindi solo un ricordo imperfetto di eventi di oltre trent’anni prima.

Nonostante LeRoy Root fosse coinvolto nella progettazione, la sua memoria era confusa riguardo a eventi avvenuti molto prima di lui facesse parte dell’azienda.

Il suo coinvolgimento fu semplicemente quello di ordinare i tubi per i rossetti e le matite, che aveva progettato di riempire con i prodotti della sua nuova società francese di cosmesi manifatturiera.

I contenitori in questione erano stati progettati e prodotti da Scovill per altri clienti, ma i registri riguardanti chi li ha progettati e quando non esistono.

Il personale della Scovill Manufacturing Company rispondeva semplicemente alle domande poste da Gilbert Vail.

Le loro risposte, per quanto imperfette fossero, provenivano dalla prospettiva interna di Scovill piuttosto che dalla prospettiva della manifattura americana nel suo insieme.

Una Conclusione Incerta

La Scovill Manufacturing Company era probabilmente coinvolta in alcune delle prime manifatture di contenitori per cosmetici in ottone negli Stati Uniti, ben prima del 1915, ma senza il coinvolgimento di Maurice Levy.

Il catalogo Sears Roebuck dell’autunno del 1911 mostra chiaramente un contenitore di stick per labbra in metallo, descritto come lip rouge, pubblicizzato per 67 centesimi.

Probabilmente fu William Kendall a essere responsabile del design del rossetto e il suo brevetto del 1917 riflette il design originale in questione.

Quindi, qualcuno ha fabbricato questo tubo di metallo dorato a prezzi accessibili, ma non è stato Maurice Levy e forse nemmeno la Scovill Manufacturing Company.

Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.

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