Segreti di bellezza delle attrici

  Segreti di bellezza delle attrici uno scenario molto interessante, quello della trasmissione dell’esperienza dalle star

 

Segreti di bellezza delle attrici uno scenario molto interessante, quello della trasmissione dell’esperienza dalle star del teatro al cinema e di conseguenza alle masse. I segreti di bellezza delle fatue attrici erano sempre richiesti e presenti sulle nuove riviste di settore, e qualsiasi cosmetico usato da Sarah Bernhardt era un successo commerciale.

Belle irraggiungibili e capricciose, erano su tutti i giornali e in Make up 100 anni allo specchio dove parlo della storia del make up professionale ho raccontato alcuni dei loro capricci. Qui di seguito un passo del Corson (pag 435) in cui evidenzia alcune ricette di bellezza da bagno.

Le ricette…

“Per il mio bagno di bellezza uso circa 450gr di orzo, 450 gr di riso, 2,700kg di crusca, 900gr di farina d’avena e 225gr di lavanda. Questi si fanno bollire in due litri d’acqua per un’ora, poi filtrati e aggiungo 28gr di borace e 28gr di bicarbonato di sodio”.

Un’altra ricetta per il bagno di bellezza di Bernhardt richiedeva

  • 225gr di fiori di marsh mallow (famiglia delle malvacee)
  • 112gr di issopo
  • 1,800Kg di crusca messi direttamente nell’acqua del bagno.

Nel 1914 Madame Lina Cavalieri svelò i suoi segreti di bellezza in un libro di 317 pagine ricco di consigli e ricette “My secret of beauty MME Lina Cavalieri”.

Il camerino, dovrebbe essere dotato di un grande specchio, ben illuminato, in modo da mettere a nudo ogni inestetismo. Il tavolo e la cornice dello specchio, dovrebbero essere sempre bianchi per dare un effetto di delicatezza e pulizia”

Maniaca dell’igiene

Lina Cavalieri doveva essere germofobica odiava orpelli, tendaggi nappe e tappeti, soprattutto in camerino, preferiva la semplicità priva dalle “trappole della polvere” come le definiva, infatti suggeriva di mettere spazzole e pettini nei cassetti invece che come elementi di arredo sulle tolette. Aveva anche molta diffidenza sui cosmetici venduti infatti consigliava di farli analizzare anche più volte nel tempo, consapevole del fatto che alcuni produttori per un maggior profitto potessero usare prodotti scadenti!

Di seguito altri consigli della diva

  • Il tavolino da toilette dovrebbe essere fornito anche di un vassoio o di una scatola contenente gli utensili per la manicure
  • Il bastoncino di legno d’arancio dovrebbe essere pronto per pulire le unghie e respingere la pelle che è ansiosa di invadere le unghie
  • In un cassetto dovrebbe esserci una confezione di cotone medicato
  • In una fiaschetta sul tavolino del water dovrebbe esserci un po’ di perossido di idrogeno. Questo non per “ritoccare i capelli”, ma per pulire rapidamente l’estremità dell’unghia che è stata oscurata dalla polvere. Il perossido è prezioso anche per i gargarismi, o per dare alla bocca uno dei bagni frequentemente necessari.
  • Tengo sempre piena d’acqua di rose una delle bottiglie della mia toeletta poiché lenitiva quando il viso è febbricitante ed è sempre curativo per la pelle.

 

Lyda Borelli

Lyda Borelli nel film “Ma L’amor mio non muore” di Caserini 1913

La composizione della cipria

Anche sulla sua toletta c’era una scatola di cipria a base di:

  • farina di riso
  • amido di riso
  • carbonato di magnesio
  • acido borico in polvere
  • radice di iris
  • essenza di bergamotto ed essenza di cedro, oltre a un atomizzatore nasale, che era necessario in qualsiasi toletta.

Lina Cavalieri

Madame Cavalieri ha utilizzato la crema per il viso di Elisabetta d’Ungheria, il tonico per la pelle di Sarah Bernhardt e una ricetta turca, con olio di mandorle dolci, cera bianca, spermaceti, benzoino in polvere, tintura di ambra grigia e riso polverizzato.

Le labbra, ha detto, dovrebbero essere di un rosa intenso o di un rosso chiaro, almeno tre tonalità più chiare del sangue.

 

 

Source:

Antonio Ciaramella Make up 100 anni allo specchio Ed Efesto 2015

Richard Corson Fashions in Make up from ancient to modern times 1972 Universe book

Fotografia e make up, sono gli elementi cardine del percorso trasversale e dinamico che, sin da giovane, ha segnato l’animo di Antonio Ciaramella. Se le sue origini partenopee gli hanno conferito l’arte del parlare romantico, la sua determinazione l’ha portato ad inseguire costantemente la bellezza.

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